martedì 15 gennaio 2013

LA SFIDA ESTREMA



Giunge un momento nella vita in cui un allestitore deve affrontare la sfida estrema: la costruzione del camper perfetto. E il momento è giunto ora: allestire da zero, meccanica compresa, la copia moderna del mitico camperino su Volkswagen T1, il famigerato “Bully”. Le specifiche richiedono l’assenza totale di qualsiasi tipo di colla o fissaggio tramite viti, il tempo di lavorazione non deve superare l’arco di un weekend e la zona di lavoro non deve sconfinare al di fuori del tavolo minimale della sala, pena le ire della “padrona” di casa.
Per un impresa così titanica mi vedo costretto a rivolgermi ad un operaio altamente specializzato e che non si risparmia quando si prospettano questi tipi di lavorazione, l’importante è far qualcosa di diverso dai soliti … compiti.
Eccoci dunque a studiare attentamente il progetto e a sistemare tutto il materiale necessario recapitatoci presso la nostra abitazione, guarda caso, il giorno di Natale da un corriere vestito di rosso e con il furgone trainato da delle renne (cosa non si fa per risparmiare un po’ sul carburante).






L’allestimento procede alacremente il primo giorno.

                                                                                    

Durante la seconda giornata, però, inizio a perdere colpi, e vengo sostituito ogni tanto da bassa manovalanza coniugale che, stante la sua inesperienza, viene più volte redarguita dall’operaio specializzato con il rischio concreto di finire (l’operaio ed io, che rido sotto i baffi) a letto senza cena.



Comunque l’opera procede e, seppur in mancanza di un gommista vero e proprio, si avvicina il momento in cui il nostro Bully potrà finalmente muovere i  primi “passi” sui suoi piccoli pneumatici.



Finalmente si prospetta la fine dell’erculea fatica con l’applicazione del tetto a soffietto, preparato in una zona apposita del tavolo-officina, e che ha richiesto una buona dose di pazienza da parte mia perché, è bene chiarire, le operazioni a rischio di danno irreversibile nessun’altro le vuole fare così almeno se il danno vien fatto da me possono mazzuolarmi per bene.





Ed ecco l’opera finita.





Non può ora mancare una piccola disamina dei particolari di questo allestimento che, e bene ribadire, raggiunge le più alte vette di perfezione ed è solamente e unicamente frutto della mia inventiva (le altre mie doti sono la sincerità e la modestia).
Per iniziare possiamo osservare la razionale semplicità del cruscotto che, non si sa il perché, al posto del tachigrafo presenta quello che sembrerebbe un orologio con tanto di lancetta dei secondi.



Interessante il doppio portellone posteriore dal quale si intravede, in basso, il classico motore boxer con cinghia ad … elastico.



Caratteristica identificativa del “Bully” i vetri del parabrezza che si aprono per prendere, durante il viaggio, aria e … moscerini.



Le viste laterali con le porte aperte ci introducono alla zona abitativa.




Razionalità e semplicità regnano sovrane. Da subito ci rendiamo conto che l’allestimento non può che esser stato studiato da chi i camper li usa tutti i giorni.
I comodi portaoggetti sulle portiere e il tavolo a sbalzo …



… il cucinino subito a destra dell’entrata ben aerato dall’apertura delle porte …



… il mobilio capiente con i cassetti e la specchiera sullo sportello del vano capi appesi …




… sino ai particolari che fanno ambientazione come il grazioso quadretto sulla parete, altrimenti spoglia, del blocco mobili e, udite – udite, la piantina sempreverde nell’angolino in fondo.



Non possiamo poi non parlare della particolare ergonomia del tavolo, non tanto per il suo semplice sistema ribaltabile, quanto per la caratteristica del bicchiere fisso. Non riuscirete ad usarlo per bere (a meno che non vi sdraiate sul pavimento) ma almeno non rischiate di rovesciarlo (a  meno che non abbattiate il tavolo con il bicchiere pieno).



Per finire spicca la semplicità della trasformazione della dinette in letto con l’utilizzo del solo divanetto posteriore e in tre mosse, anche se non mi sentirei di garantirne il confort visto il materasso duro come un … mattoncino.




Mi auguro che questa performance possa avervi convinti delle mie capacità di allestitore. Se così non fosse potrete sempre rivolgervi al mio speciale operaio specializzato che dopo questo weekend ha deciso di mettersi in proprio. Beata gioventù!

11 commenti:

  1. Allestimento a regola d'arte . Complimenti a tutti e tre .

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  2. bello!!! Bellissimo!!!! E complimenti per la pazienza...

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  3. Modello per futuro allestitore? Complimenti anche per il reportage!!!
    Gabriella

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  4. Grande Mario & Figlio
    Un saluto.
    La Bonetto Family.

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  5. E... chissa che ci vuole !!!... a questo link in 1 minuto e 38 secondi fanno pure il collaudo del mezzo !!!

    http://www.youtube.com/watch?v=N1HMfvQ-OZI

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    1. E già...ma vuoi mettere la fatica a starci dentro per fare la prova d'uso e le fotografie :-)

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    2. Complimentisia per il montaggio che per la pazienza...
      Grande Mario's Family...

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  6. io non capisco come hai fatto... dopo 5 minuti sarei impazzito!!! Comunque complimenti, buon sangue non mente... io stò costruendo una nave... eh eh...

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    1. Non riesco proprio a immaginare chi tu possa essere ;-)

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