sabato 27 ottobre 2012

HEL - Polonia

Continua la mia recensione dei campeggi da noi visitati.

Questa volta andiamo a nord della Polonia, sul golfo di Danzica, pù precisamente a HEL, paesino di pescatori situato proprio sulla punta di quella striscia di terra denominta appunto penisola di Hel.



 


Il paese mi è molto piaciuto e qui di seguito alcune immagini....




la spiaggia:





ah, che nostalgia rivedere queste foto..... sarà ma io a Hel ci ho lasciato il cuore....

Beh, torniamo a noi raptor!
Il campeggio in cui abbiamo sostato è HELKAMP

La nostra esperienza non è stata positiva....sovraffollato, pochi bagni e di conseguenza non proprio pulitissimi, un po' caotico....quando ci siamo svegliati la mattina ed abbiamo aperto il portellone ci siamo trovati una macchina parcheggiata praticamente sopra il camper....
Insomma non era organizzato per così tanta gente.... tanto che siamo stati solo una notte...

Tuttavia era gestito da dei ragazi giovani e molto disponibili, che si sono addirittura prodigati a crearci un attacco per la corrente perchè il nostro non andave bene!!!! L'hanno fatto in maniera un po' "sportiva" ma io ho molto apprezzato questo loro gesto! Quando sono andata in reception a chiedere un adattatore uno dei ragazzi è venuto vicino al nostro mezzo, ha guardato la nostra prolunga e mi ha detto: "just a moment, I can do it for you...." ed è corso via tornando poi con la prolunga fatta!

Piccolo parco giochi per i bambini e "pit-fire" con panchine intorno per arrostire marshmallow o wuerstel. Wi-Fi gratuito.

Anche qui, come in tutti i posti in cui siamo stati in Polonia, hockey da tavolo....per la gioia del nostro piccolo hockeysta!


Per quando riguarda la lingua parlavano inglese bene. Qualcuno dei ragazzi/gestori parlava tedesco.
Prezzi buoni.

Se volete andare, ecco i recapiti...magari in bassa stagione, con una minore affluenza, non è così male...




Alla prossima......ancora Polonia...

mercoledì 24 ottobre 2012

La scienza e i furgonati (terza e ultima parte)



Disposizione interna: Matrimonialis Matrimonialis (a sua volta diviso in: Fixis, Fixis Partialis, Fixis cum bascula), Bascula, Sedilis Singolorum (volgarmente detto Full Time), Unicum Esemplaris (specie non catalogata o fuori catalogo)

MATRIMONIALS MATRIMONIALIS

Gruppo predominante in assoluto ha visto la sua enorme diffusione negli ultimi dieci anni crescendo come l’edera. Dovuto forse alla sua semplicità genetica ha trovato terreno fertile proprio nel Sapiens simbiotico che, pare, durante gli ultimi anni abbia sviluppato una caratteristica peculiare: quella di addormentarsi di colpo. Da questo la necessità di avere un letto sempre pronto dove crollare.
Il Sapiens che utilizza tale mezzo, per contro, sta lentamente retrocedendo nello sviluppo dell’altezza media, contrariamente a quanto accade nel mondo, proprio a causa della lunghezza del letto che costringe i più alti a dormire con i piedi costantemente a martello, con ovvi problemi di crampi notturni e deformazioni ossee. A tal proposito si è tentato di ovviare, sui mezzi più stretti, applicando una “pustola” su una fiancata in corrispondenza del letto con risultati a dir poco discutibili.
Secondaria, anche se interessante, la caratteristica, nella versione Fixis, di poter ricavare un grosso vano sotto il letto soprattutto per favorire i comportamenti citati nelle puntate precedenti, un po’ esibizionisti, che consentono al Sapiens di portarsi dietro buona parte della sua abitazione stanziale.
La variante Fixis Partialis viene scelta principalmente da chi utilizza il mezzo anche per il trasporto di colli ingombranti come la suocera obesa o il pianoforte a coda; raramente la moto nel caso di Sapiens amanti dell’odore di benzina.
Ultimo nato in questa categoria il Fixis cum bascula dedicato a famiglie di simbiotici che prediligono lasciare il letto fisso ai propri cuccioli illudendosi così che se ne stiano tutto il tempo a giocarci sopra piuttosto che gironzolare per il mezzo a sfasciare tutto.

BASCULA

Questa variante, dopo un periodo di oblio, inizia timidamente a ripresentarsi. Visibile soprattutto su tipologia Medium, consente di aumentare la vivibilità di quest’ultimo, ovviando al problema di un letto fisso sulla medesima dimensione che fa sembrare il Lamieratus un letto con un camper attorno.
Curiose le tipologie nordiche, tipicamente tedesche, dove il letto a bascula scende al massimo di 45 cm dal soffitto. Probabilmente i Sapiens che lo scelgono vogliono provare l’ebbrezza di “riposare” in un loculo, visto che ad un certo punto della propria esistenza dovranno passarci comunque molto tempo a meno che non optino per… la cremazione.

SEDILIS SINGOLORUM

Molto rari anche se predominanti all’inizio dello sviluppo della specie, sono quasi sempre associati alla bascula. I simbiotici che lo scelgono sono normalmente tipi atletici e non devono essere geneticamente affini a quelli che si addormentano di colpo. Queste caratteristiche sono fondamentali sia per il tempo che ci vuole  sia per la coordinazione e lo sforzo necessari a preparare e spreparare i giacigli mattina e sera.

UNICUM ESEMPLARIS

Questa categoria si riferisce a tutti quei Lamieratus seguiti passo a passo nel loro sviluppo fin dal concepimento dal proprio simbiotico. Ogni mezzo sviluppa caratteristiche distintive che normalmente finiscono con la propria morte che, come in tutti i Macchinis Camperensis, non avviene fin quando c’è ancora un bullone che li tiene assieme. Nella disposizione interna si possono  riconoscere i tratti caratteristici del Sapiens che lo abita: l’amante del mare avrà il posto per le bombole e la muta, l’amante della montagna per le corde e gli scarponi, il ciclista quello per la bici e il tennista il campo da tennis. Anche gli abbinamenti cromatici sveleranno la personalità, perlomeno quella della moglie che l’uomo, si sa, farebbe tutto grigio, l’importante per lui è abbondare con i cavalli.

Finisce qui questa trattazione e sperando di avervi aperto nuovi orizzonti culturali concludo con una famosa frase di Ovidio: "Tantis sum Macchinis Camperensis ma solum Lamieratus est Raptoris".

martedì 23 ottobre 2012

Furgonato artigianale . Le motivazioni



Premetto che mi trovo più a mio agio con un trapano in mano che con la penna ( tastiera ) .....

Il tutto inizia quando vado in  pensione e decido di farmi un regalo: CAMPER NUOVO !
Mia moglie ed io decidiamo di dare alcune priorità alla scelta in base alle esperienze maturate con il precedente camper , un VW California , inoltre le condizioni di vita mutate col passare degli anni .
La figlia ormai matura intraprende altre strade ,  la seconda  automobile e' di troppo, ed iniziamo a sentire il peso degli anni.
Le nostre priorità nella scelta del mezzo , in ordine di importanza sono state :
-Spesa NON superiore a 25/30,000 euro.
-Dimensioni max 5,50 x2,10 H 260 (facilità di guida e manovra nel nostro cortile).
-Letti gemelli sempre pronti (la schiena non è più quella di una volta!) .
-Wc e doccia di dimensioni tali da non dover fare contorsionismi .
-Buon isolamento (nel vw sentivamo il freddo e l'umidità dovuta alla tenda a soffietto).
-Omologato per 3 posti viaggio e 2 per dormire.
-Cucina con 2 fuochi gas e lavello (i  fuochi alcool del vw mi avevano deluso).
-Piccolo frigo a compressore (mi ero trovato bene sul vw).
-Stufa Webasto (anche sul vw era ottimo).
Dando un occhiata in giro veniamo alla conclusione che  il mercato non recepisce tali esigenze, la soluzione , farsi allestire  un furgone da un allestitore artigianale professionista.
Dopo una lunga ed attenta ricerca partiamo con  l'avventura , decidiamo per un allestitore al quale diamo fiducia ; l 'allestimento viene fatto su un Ducato X250 da 120 cv lungo 5,41 m .
La cosa importante per giungere al buon risultato , che si e' trasformato nel nostro camper ideale , sono stati i suggerimenti dell'allestitore, che con la sua esperienza ha saputo unire tutti i tasselli .
Ora abbiamo cio' che desideravamo . Il  nostro mezzo ideale cucito a misura .

Aggiungo alcune foto .

Il nostro Mezzo


Disposizione interna . Le sedute della dinette si ricavano dai letti contrapposti e  il tavolo si abbassa all'occorrenza

Vista dal letto verso i sedili di guida.


Dimensioni del piatto doccia .


Buoni KM a tutti......

Giuseppe


domenica 21 ottobre 2012

La scienza e i furgonati (parte seconda)



Ora bisogna suddividere i lamieratus, siano essi Maximus Medium o Minimum, in diverse sottocategorie.
Ognuna di esse può essere Lentus o Rapido che a loro volta vengono ancora divise in Invernalis ed Estivis.

Analizziamole una per una.

LENTUS

Mentre un tempo questa specie era molto diffusa ora rimangono solo più esemplari vecchi in circolazione per cui la definizione Lentus viene perlopiù associata al piede del Sapiens simbiotico che ne determina la natura.

RAPIDO

Oggi la maggior parte dei Lamieratus fanno parte di questa categoria e mentre alcuni, come abbiamo visto sopra, sia associano ai Lentus in base al proprio simbiotico altri li si vede sfrecciare senza ritegno. Caratteristica principale non è il mezzo in se ma, anche qui, il Sapiens che lo comanda. Lo si riconosce facilmente perché quando ti sorpassa inevitabilmente si gira a guardarti sfoderando un sorriso di trionfo. Purtroppo questa abitudine rischia di portare la specie all’estinzione principalmente perché, quando si girano a guardarti, non vedono la curva a gomito 50 metri più avanti.

ESTIVUS

Caratteristica più marcata rispetto alle precedenti. Dotati in tutti i casi di tendalino e sovente di condizionatore sul tetto, si riconosce subito quando è fermo in piena estate. Rifiuta l’ombra e predilige i posti completamente al sole, il Sapiens che lo accompagna rimane rigorosamente chiuso dentro, finestrini compresi, possibilmente allacciato a più colonnine di corrente per alimentare condizionatore, frigo e ventilatori e quando scende dal mezzo lo si vede con maglioncino di cotone nonostante i 40 gradi e senza un filo di sudore per dimostrare che dentro si sta alla grande. Salvo poi rimanere a letto il lunedì mattina per terribili torcicollo o raffreddori da condizionamento.

INVERNALIS

Eterno rivale dell’Estivus è sempre incompreso dai suoi compari-scatola (tutti si chiedono come d’inverno si stia comodi in spazi così ristretti) cerca i posti più freddi delle Alpi e li frequenta assiduamente anche se non sa sciare. Il mezzo in sosta si presenta normalmente irriconoscibile tanto è coperto da oscuranti termici: il cofano, i vetri, le ruote e il sottoscocca. Tipicamente al mattino, il Sapiens scende alle 7.00 in mutande a -25 per dimostrare (anche in questo caso) che dentro si sta alla grande, e, anche in questo caso, il lunedì, non si schioda più dal letto. In talune occasioni sono stati osservati dei Sapiens in piedi addirittura alle 4.00 di mattina, quando nessuno li vede, armati di badili a coprire di neve il proprio Lamieratus per poi far vedere le foto agli amici, senza tener conto delle previsioni che davano 8 gradi e tempo sereno.
Esistono poi per ogni famiglia delle classificazioni che identificano ogni mezzo in base a:

MOBILITA': Anterio, Posterio, Integrum

ANTERIO

Gruppo più diffuso. Necessitano di gomme da neve e catene d’inverno ma consumano meno e si guidano meglio.

POSTERIO

Gruppo in minoranza. I Sapiens li prendono perché, si dice, abbiano più trazione. Convinti di questo si rifiutano persino di avvicinarsi a gomme antineve e catene salvo poi vedersi superare dal proprio retrotreno sui terreni ghiacciati.

INTEGRUM

Da non confondere con i 4 x 4 Africanus. Gli Integrum Lamieratus sono tipicamente furgoni di serie con 4 ruote motrici. Scelti principalmente da Sapiens tipo “Io ce l’ho duro (ma poi lo uso poco perché mi si smonta)” se la cavano bene in salita d’inverno e nell’uscire dai parcheggi ghiacciati salvo poi trasformarsi in bob (a due, a tre o a quattro a seconda dell’equipaggio) in discesa se non si montano le antineve, capottano sulle sterrate d’estate e bevono come degli avvinazzati tutto l’anno. Specie comunque rara.

CARATTERISTICHE ESTERNE: Tendinarum (comunemente detto tetto a soffietto), Nasonis (volgarmente detto A Banana), Super Altus, Normodotatus.

TENDINARUM

Del pastore delle Fiandre abbiamo già accennato in precedenza. Questa categoria è maggiormente diffusa nel Nord Europa e si riconosce oltre che, ovviamente, per il tetto sollevabile anche per l’enorme quantità di masserizie distribuita in ogni dove al suo interno, dappertutto meno che nei mobili che…non ci sono.

NASONIS

Il nome è provvisorio poiché, in volgare, viene chiamato in molti modi: a becco, a banana, furgonato mansardato, furgonato con protuberanza etc. Per chiarire, si tratta di quel van al quale è stato applicato un tetto che sporge in modo esagerato sul cofano. Normalmente lo si vede esibirsi in diversi modi. Rotolando in avanti nelle frenate improvvise, beccheggiando di lato sulle tortuose strade delle nostre montagne, veleggiando come all’Americans Cup sui viadotti ventosi. Si può anche capire di primo acchito quando un Sapiens è in simbiosi con questo gruppo perché lo si può osservare sperduto e cereo, vagare per i parcheggi colpito da evidenti crisi di mal di mare.

SUPER ALTUS

Trattasi di variante semplificata del Nasonis. Privo di naso o banana presenta le stesse caratteristiche di mobilità se il tetto risulta una protesi applicata post nascita, tende invece alla normalità se il tetto fa parte del suo corredo genetico. Unica eccezione il Super Altus Ducato Serialis che in quanto a bruttezza non ha rivali. All’interno possono presentare spazi ariosi o, in alcune aberrazioni presenti in natura, svilupparsi su più piani. In quest’ultimo caso, se il mezzo fa parte della categoria Minimum, presenta la caratteristica di possedere ben 4 gradini nell’arredamento interno tanto da chiedersi come diavolo ha fatto il suo creatore a farceli stare tutti.

NORMODOTATUS

Categoria più diffusa sulla quale c’è poco da dire. Unica nota riguarda il Maximum Normodotatus che data la sua lunghezza e la sua scarsa altezza può ricordare a volte un bassotto (della specie Canis).

Fine seconda parte

sabato 20 ottobre 2012

La scienza e i furgonati (Parte prima)

TRATTAZIONE DETTAGLIATA E COMPLETA SULLA CLASSIFICAZIONE E LE CARATTERISTICHE DEI “CAMPER PURI”.
Ci occuperemo in questa trattazione di un argomento molto dibattuto dagli scienziati di tutto il mondo: come si può suddividere il mondo degli autocaravan. Nello specifico tratteremo solo un ramo di questa specie, quello che, attualmente, sembra aver preso il sopravvento e che sta, lentamente ma inesorabilmente, spingendo in nicchie sempre più ristrette gli altri appartenenti.
Possiamo iniziare spiegando che, come in tutte le specie, anche in quella degli autocaravan esistono delle suddivisioni, anche se, come vedremo, in taluni casi queste non sono ancora state ben definite a causa del loro continuo e rapido sviluppo.
In tutte le specie che si rispettino i nomi scientifici sono declinati in latino tant’è che il nome che abbiamo usato fino ad ora, autocaravan, non è che il nome volgare assegnato nel linguaggio comune. Il vero nome della specie è Macchinis Camperensis dove Macchinis indica l’appartenenza a un gruppo ben più ampio caratterizzato da un tratto comune che è quello di avere qualcosa che rotola. Un’altra caratteristica comune è quella di vivere in simbiosi con l’Homo Sapiens Sapiens, dotato anch’esso della caratteristica comune di avere un qualcosa che pensa. Bisogna dire, per dovere di cronaca, che a  ambedue, durante la storia del loro sviluppo, è capitato di non usare queste particolarità distintive in modo intelligente. Per gli umani si è tradotto nella comparsa di personaggi alquanto discutibili mentre nelle Macchinis il risultato è stato, per esempio, quello della nascita di qualche esemplare cromaticamente difettoso (ad esempio giallo).
Fin qui quello che riguarda la specie in generale che possiamo ora dividere in quattro sottospecie: la prima, che fino a poco tempo fa era la più comune, è la Mansardatis – Mansardatis (comunemente detta Mansardato), la seconda, che ha conosciuto un certo sviluppo negli ultimi tempi, è la Mansardatis Absentum (detto anche Semintegarale), la terza, che mantiene la sua nicchia vitale, è l’Integralis (conosciuto come Motorhome) e l’ultima, oggetto come anticipato di questa trattazione, è il Lamieratus (nel volgo comune Van).
La sottospecie dei Lamieratus è ulteriormente suddivisa in tre famiglie ben distinte: Il Maximus, il Medium e il Minimum. Cominceremo proprio a spiegare le differenze tra queste famiglie, alle quali appartengono tutti i gruppi successivi, tenendo presente che ogni esemplare è sempre e indissolubilmente legato da un rapporto di simbiosi con il suo Sapiens e che quindi nella descrizione si cadrà inevitabilmente a parlare anche di quest’ultimo.
IL MINIMUM
La caratteristica principale è,  come si può intuire, la dimensione che consente agli esemplari di muoversi agilmente nella Jungla del traffico. Per contro gli organi interni risultano un po’ sacrificati, non consentendo normalmente tutte le funzioni fisiologiche delle altre famiglie, tipicamente quelle igieniche. Il Sapiens legato a questa famiglia è normalmente un tipo adattabile…fin troppo. Si presenta, di solito, all’acquisto dicendo che non ha figli e che quindi viaggia solo con la partner e con il suo cagnolino. Ci si immagina quindi il tipico Volpino avanti con gli anni. Invece no! Il cagnolino è inevitabilmente grande come un pastore delle Fiandre. Diventa quindi evidente lo stretto rapporto tra il Minimum e il Sapiens che lo acquista. Il pigiarsi all’interno facilita la simbiosi e il contatto pelle-metallo-animale tanto che a volte, quando il Sapiens scende curvo dal mezzo, si fatica a riconoscerne le forme originali modificate da letti composti da decine di cuscini o da toilette microscopiche infilate sotto il mobile capi appesi, a volte il simbiotico risulta anche coperto di peli dei quali non si riconosce l’origine: autoctoni o del migliore amico dell’uomo?


IL MEDIUM
E’, tipicamente, il più anonimo dei tre. Nel senso che si confonde con altri tipi di Macchinis molto comuni, come i Furgonis Corrieris o i Furgonis Giornalae. Gli organi interni sono più che sufficienti per lo svolgimento delle funzioni basilari per cui il Medium non soffre di complessi d’inferiorità con nessuno.
Il Sapiens simbiotico si dimostra anch’esso poco appariscente, ama però sfoggiare il suo mezzo soprattutto quando, affiancato dai suoi parenti Minimum e Maximum, cerca di dimostrare che il suo mezzo e piccolo quasi come il piccolo, ma lo puoi caricare come il grande. Questo ha perciò creato una forma di ingegno tale che consente di provocare degli incastri tra il materiale caricato che, a volte, impediscono al materiale stesso di abbandonare il mezzo pur con tutti gli sforzi del caso.
IL MAXIMUS
Tipico esempio di emulazione della specie: il Maximus non si accontenta di rientrare nei canoni standard dei suoi simili ma tende verso forme di gigantismo conosciute solo dagli altri appartenenti alla specie a forma di scatola.
Pur non possedendo spazi maggiori rispetto al Medium nel comparto servizi crea delle forme d’illusione tipicamente nella posizione della doccia che, appunto, per ingannare è piazzata in mezzo al corridoio in modo da sembrare “separata”, nella realtà si dice comunemente che è “in mezzo al passaggio” cosa ben diversa.
Spazi maggiori si hanno normalmente nel letto con sotto enorme spazio di carico. Ed è proprio lì che il Sapiens simbiotico sfodera, tipicamente nei luoghi affollati, la sua principale caratteristica: la faccia da “piccolo fuori ma grande dentro”. In realtà il suo mezzo da 636 finisce parcheggiato esattamente dove finiscono le scatole con le ruote chè nei parcheggi piccoli proprio non ci sta, ma… il Sapiens fa finta di non accorgersene e, seguendo il suo motto, già di prima mattina apre i portelloni posteriori per far vedere che lui, la mamma, i 2 figli, il cane e il pesce rosso sono coricati tranquillamente nel lettone matrimoniale posteriore longitudinali ( e non importa se si vede benissimo che il pesce rosso ci sta stretto). Nel prosieguo della giornata il simbiotico inizia a scaricare dal gavone tutto quello che si è portato dietro: barbecue dotato di girarrosto, sedie a sdraio per 6 (si, sei perché altrimenti il pesciolino dove si mette?), ombrellone con blocco di cemento da 120 kg, piscinetta ad acqua, gommone da 6 metri con paiolato rigido e motore Envirude 90 cv a gasolio, serbatoio a lunga autonomia e remi ricavati in un solo pezzo da un cedro del libano, 3 biciclette a pedalata assistita con rimorchietto 4x4 per il più piccolo, sci d’acqua e deltaplano a motore da due posti. Poco importa che si trovi a Cervinia il 3 gennaio. Che si sappia che nei furgonati ci sta sempre tutto.

Fine prima parte.

venerdì 19 ottobre 2012

Viaggiare in 4 .. e poi dormire !!!


Come richiama il titolo , molti furgonati sono omologati per far viaggiare quattro persone sedute e bloccate con le apposite cinture di sicurezza , ma poi , una volta arrivata la notte non possono dormire perche' la disposizione originale non lo permette . Le case costruttrici dichiarano 2 + 1 , quando il  +1 si riferisce sempre ad un posto letto di lunghezza ridotta  ( bambino ) ; ma il quarto ?  lo mandiamo in albergo ?.
In molti si sono prodigati in modifiche fai da te che forse gioverebbero a certi progettisti/disegnatori ; a seguire alcune soluzioni di  amici partecipanti del Forum su CamperOnLine . ( Zampy  e Mojado )

La prima serie di fotografie trasforma la dinette in un letto singolo per adulto; la modifica consiste principalmente nel costruire un piano di sostegno , con le rispettive gambe pieghevoli, per stendere il materasso.

Foto 1 -  Ripiano in legno con gambe pieghevoli , notare il gancio per tener bloccato il ripiano al tavolo



Foto 2  - Tavolo originale abbassato con il ripiano in posizione.



Foto 3  -  Materasso posizionato sul nuovo ripiano




Notare lo spazio lasciato tra il mobile cucina ed il ripiano , lasciato per permettere l'eventuale passaggio occasionale.

La seconda serie di fotografie trasforma la dinette in un letto matrimoniale .


Foto 1  -  E' stata modificata la struttura della seduta in modo da avere una barra retrattile che all'occorrenza viene sfilata.


 Foto 2  -  La barra metallica si infila nello sportello della cucina appositamente modificato.



Foto  3  -  All'interno dell'armadietto e' stato inserito un sostegno di rinforzo per la barra metallica.




Foto  4  -  Il pianale dove verra steso il materasso per formare il letto.




Foto 5  -  Il materasso aggiuntivo che compone il letto matrimoniale.




In questa soluzione , volendo evitare la modifica per l'installazione della barra di metallo ( Foto 1-2-3 ) , si possono aggiungere le gambe di sostegno da ambedue le parti del piano d' appoggio .




giovedì 18 ottobre 2012

Parere di un RAPTORPENTITO

Quanto esposto emerge da una lunga e profonda ricerca durata anni....



Oggi volevo riportare il parere di un PERSONAGGIO che decise  l'abbandono del lamierato per passare a un MH.

Dopo tanti anni passati in giro per l’Europa con il mio fedele lamierato decisi che era giunto il momento di cambiare….
Ero indeciso tra questi:

troppi vetri

troppo scuro

troppe ruote

troppo piccolo

troppe luci






























Passai quindi a un MH di 12 e rotti metri (forse anche 15) perché ero stanco di dover programmare lo stivaggio di tutto il necessario  e di avere un minibagno senza doccia separata (adesso ho anche la vasca con idromassaggio) insomma volevo un camper da VIVERE.


troppo bello



Il mio primo giro è stato come passare dalla classe economica alla business class (anzi alla prima classe) e non mi sembrava vero poter sostare con tali comodità.

Voi potreste pensare che un cambiamento così GRANDE  abbia portato anche dei notevoli costi…..e invece vi sbagliate!
Adesso posso parcheggiare il mio novo VR in giardino e andare a dormirci quando voglio, non ho più necessità di andare in giro per l’Europa (non mi vogliono neanche nei campeggi), ogni volta che devo uscire dal giardino, qualcuno mi deve dare delle indicazioni, devo programmare la partenza evitando il traffico (in centro nel mio paesello parcheggiano veramente male) altrimenti blocco tutti.
Ora posso fermarmi dove si fermano i tir stranieri a dormire (voi non lo potete fare a causa del vostro senso di inferiorità). Adesso mi sento proprio realizzato (che sia una sindrome?).

In sostanza il mio investimento è stato proprio “azzecato” in quanto:
-         il mio mezzo è ancora nuovo (non lo uso mai)
-         posso utilizzarlo quando voglio (solo in  giardino)
-         non consuma niente (non si muove mai)
-         non costa niente di autostrada (se la conosci la eviti)
-         non spendo un soldo di campeggi  o AA
-         non ho mai preso una multa (e vorrei vedere)
-         non pago i parcheggi (non mi accettano)
-         non ho dovuto comprare il portabici e/o il portamoto
-         non ho problemi con il carico scarico (perché devo sporcare, vado in casa)
-         non ho problemi di 220 e spine varie

Quando leggo di tutti (TANTI) quei BRONTOPENTITI penso:
 “poverini… perdona loro perché non sanno quello che fanno”


Questo è un piccolo sunto di quanto emerso da una PROFONDA e LUNGA ricerca in merito a quanti si sono pentiti del raptor… in sostanza NESSUNO.

Meditate gente… MEDITATE