sabato 20 ottobre 2012

La scienza e i furgonati (Parte prima)

TRATTAZIONE DETTAGLIATA E COMPLETA SULLA CLASSIFICAZIONE E LE CARATTERISTICHE DEI “CAMPER PURI”.
Ci occuperemo in questa trattazione di un argomento molto dibattuto dagli scienziati di tutto il mondo: come si può suddividere il mondo degli autocaravan. Nello specifico tratteremo solo un ramo di questa specie, quello che, attualmente, sembra aver preso il sopravvento e che sta, lentamente ma inesorabilmente, spingendo in nicchie sempre più ristrette gli altri appartenenti.
Possiamo iniziare spiegando che, come in tutte le specie, anche in quella degli autocaravan esistono delle suddivisioni, anche se, come vedremo, in taluni casi queste non sono ancora state ben definite a causa del loro continuo e rapido sviluppo.
In tutte le specie che si rispettino i nomi scientifici sono declinati in latino tant’è che il nome che abbiamo usato fino ad ora, autocaravan, non è che il nome volgare assegnato nel linguaggio comune. Il vero nome della specie è Macchinis Camperensis dove Macchinis indica l’appartenenza a un gruppo ben più ampio caratterizzato da un tratto comune che è quello di avere qualcosa che rotola. Un’altra caratteristica comune è quella di vivere in simbiosi con l’Homo Sapiens Sapiens, dotato anch’esso della caratteristica comune di avere un qualcosa che pensa. Bisogna dire, per dovere di cronaca, che a  ambedue, durante la storia del loro sviluppo, è capitato di non usare queste particolarità distintive in modo intelligente. Per gli umani si è tradotto nella comparsa di personaggi alquanto discutibili mentre nelle Macchinis il risultato è stato, per esempio, quello della nascita di qualche esemplare cromaticamente difettoso (ad esempio giallo).
Fin qui quello che riguarda la specie in generale che possiamo ora dividere in quattro sottospecie: la prima, che fino a poco tempo fa era la più comune, è la Mansardatis – Mansardatis (comunemente detta Mansardato), la seconda, che ha conosciuto un certo sviluppo negli ultimi tempi, è la Mansardatis Absentum (detto anche Semintegarale), la terza, che mantiene la sua nicchia vitale, è l’Integralis (conosciuto come Motorhome) e l’ultima, oggetto come anticipato di questa trattazione, è il Lamieratus (nel volgo comune Van).
La sottospecie dei Lamieratus è ulteriormente suddivisa in tre famiglie ben distinte: Il Maximus, il Medium e il Minimum. Cominceremo proprio a spiegare le differenze tra queste famiglie, alle quali appartengono tutti i gruppi successivi, tenendo presente che ogni esemplare è sempre e indissolubilmente legato da un rapporto di simbiosi con il suo Sapiens e che quindi nella descrizione si cadrà inevitabilmente a parlare anche di quest’ultimo.
IL MINIMUM
La caratteristica principale è,  come si può intuire, la dimensione che consente agli esemplari di muoversi agilmente nella Jungla del traffico. Per contro gli organi interni risultano un po’ sacrificati, non consentendo normalmente tutte le funzioni fisiologiche delle altre famiglie, tipicamente quelle igieniche. Il Sapiens legato a questa famiglia è normalmente un tipo adattabile…fin troppo. Si presenta, di solito, all’acquisto dicendo che non ha figli e che quindi viaggia solo con la partner e con il suo cagnolino. Ci si immagina quindi il tipico Volpino avanti con gli anni. Invece no! Il cagnolino è inevitabilmente grande come un pastore delle Fiandre. Diventa quindi evidente lo stretto rapporto tra il Minimum e il Sapiens che lo acquista. Il pigiarsi all’interno facilita la simbiosi e il contatto pelle-metallo-animale tanto che a volte, quando il Sapiens scende curvo dal mezzo, si fatica a riconoscerne le forme originali modificate da letti composti da decine di cuscini o da toilette microscopiche infilate sotto il mobile capi appesi, a volte il simbiotico risulta anche coperto di peli dei quali non si riconosce l’origine: autoctoni o del migliore amico dell’uomo?


IL MEDIUM
E’, tipicamente, il più anonimo dei tre. Nel senso che si confonde con altri tipi di Macchinis molto comuni, come i Furgonis Corrieris o i Furgonis Giornalae. Gli organi interni sono più che sufficienti per lo svolgimento delle funzioni basilari per cui il Medium non soffre di complessi d’inferiorità con nessuno.
Il Sapiens simbiotico si dimostra anch’esso poco appariscente, ama però sfoggiare il suo mezzo soprattutto quando, affiancato dai suoi parenti Minimum e Maximum, cerca di dimostrare che il suo mezzo e piccolo quasi come il piccolo, ma lo puoi caricare come il grande. Questo ha perciò creato una forma di ingegno tale che consente di provocare degli incastri tra il materiale caricato che, a volte, impediscono al materiale stesso di abbandonare il mezzo pur con tutti gli sforzi del caso.
IL MAXIMUS
Tipico esempio di emulazione della specie: il Maximus non si accontenta di rientrare nei canoni standard dei suoi simili ma tende verso forme di gigantismo conosciute solo dagli altri appartenenti alla specie a forma di scatola.
Pur non possedendo spazi maggiori rispetto al Medium nel comparto servizi crea delle forme d’illusione tipicamente nella posizione della doccia che, appunto, per ingannare è piazzata in mezzo al corridoio in modo da sembrare “separata”, nella realtà si dice comunemente che è “in mezzo al passaggio” cosa ben diversa.
Spazi maggiori si hanno normalmente nel letto con sotto enorme spazio di carico. Ed è proprio lì che il Sapiens simbiotico sfodera, tipicamente nei luoghi affollati, la sua principale caratteristica: la faccia da “piccolo fuori ma grande dentro”. In realtà il suo mezzo da 636 finisce parcheggiato esattamente dove finiscono le scatole con le ruote chè nei parcheggi piccoli proprio non ci sta, ma… il Sapiens fa finta di non accorgersene e, seguendo il suo motto, già di prima mattina apre i portelloni posteriori per far vedere che lui, la mamma, i 2 figli, il cane e il pesce rosso sono coricati tranquillamente nel lettone matrimoniale posteriore longitudinali ( e non importa se si vede benissimo che il pesce rosso ci sta stretto). Nel prosieguo della giornata il simbiotico inizia a scaricare dal gavone tutto quello che si è portato dietro: barbecue dotato di girarrosto, sedie a sdraio per 6 (si, sei perché altrimenti il pesciolino dove si mette?), ombrellone con blocco di cemento da 120 kg, piscinetta ad acqua, gommone da 6 metri con paiolato rigido e motore Envirude 90 cv a gasolio, serbatoio a lunga autonomia e remi ricavati in un solo pezzo da un cedro del libano, 3 biciclette a pedalata assistita con rimorchietto 4x4 per il più piccolo, sci d’acqua e deltaplano a motore da due posti. Poco importa che si trovi a Cervinia il 3 gennaio. Che si sappia che nei furgonati ci sta sempre tutto.

Fine prima parte.

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