venerdì 12 ottobre 2012

E COSI’ DIVENTAI ALLESTITORE ( Seconda Parte )



INIZIA L’AVVENTURA




Nel 2000 in famiglia decidiamo di accettare un offerta per rilevare la nostra attività e mi trovo all’improvviso senza nulla da fare.
Un giorno il proprietario del capannone dove tenevo il mio Felix mi vede trafficare come al solito dentro il camper e mi fa notare come lo avessi già smontato e rimontato almeno tre volte in tre anni. Poi aggiunge, inconsapevole delle conseguenze, che, nei dintorni, mancava proprio uno che si mettesse a riparare camper. Non ci ho dormito una settimana.
Lavorativamente libero mi mancava solo qualcuno che condividesse la mia idea e quel qualcuno si è materializzato in un mio amico e ex dipendente che il camper non l’aveva ma la voglia di provare qualcosa di nuovo si.
Cerca un capannone in affitto, compra un po’ di attrezzatura, spedisci la moglie a far volantinaggio, vai in fiera a Rimini a presentarti ai futuri fornitori e inizia…le riparazioni! Gia, mica son nato allestitore!
Ricordo ancora il giorno di apertura della mia attività, il 5 novembre del 2001. Nel capannone c’era solo un camper: il mio. E da solo è rimasto fino al venerdì quando all’improvviso suona il campanello del portone. Il mio primo cliente? Quasi. Un amico camperista che preso da pietà mi aveva portato il mezzo a cambiare la pompa dell’acqua nonostante fosse un tipo in grado di costruirsi da solo una casa. Mi è sempre rimasto il dubbio che l’abbia persino rotta apposta la pompa (comunque adesso ha un mezzo fatto da me e non è stato il primo ad acquistarlo, tiè!).
Comunque a Giugno – Luglio del 2002 lavoravamo già dodici ore al giorno per mandare tutti in vacanza; come aveva ragione il tizio dove parcheggiavo il camper!.
In tutto questo c’era una sola nota stonata: il mio socio un camper non l’aveva e, visto che riparare camper era ben più facile che costruire i macchinari nel mio precedente lavoro, ci siamo detti: vuoi vedere che magari costruirne uno non è poi così complicato? Detto fatto.
Prima cosa bisognava trovare il furgone adatto. Abbiamo fatto incetta di depliants e abbiamo scelto il Renault Master perché, al tempo, era quello che, a parità di dimensione esterna, aveva il maggior spazio interno. Poi dovevamo trovare i sedili full time posteriori, ma, siccome la Fasp, quando l’avevamo chiamata ci aveva snobbati, siamo partiti e siamo andati alla fiera di Dusseldorf e lì abbiamo trovato quello che cercavamo. A quel punto avevamo il furgone e avevamo i sedili mancava tutto il resto e mentre io spulciavo i cataloghi per evitare acquisti inutili il mio socio è sfuggito alla mia attenzione e ha deciso unilateralmente di acquistare i rivestimenti delle pareti. Un terribile trapuntato anni settanta spesso 1 cm!!!
Passato il primo terribile litigio, mi son arreso al fatto compiuto e in tre mesi, tra una riparazione e un’altra, il mezzo era pronto. Era nato il primo Helix, ed era stato battezzato Nivolet.

L’AVVENTURA CONTINUA

Nel 2003 mia moglie mi fa il regalo che resterà il più bello della mia vita (almeno fino a che non compirà i 15 anni da quanto mi dicono). Aspettiamo un bambino, materialmente più lei che me in verità. Il Felix, ancora presente e ammirato da molti clienti, incomincia a sembrarmi più stretto con l’avanzare del pancione e quindi…quindi? Se abbiamo costruito un camper a misura di socio perché non farne uno a misura di figlio?
Ancora una volta detto fatto. Questa volta però non dovendo risolvere problemi di furgone, sedili e materiale decido di risolvere quello del rivestimento che proprio il trapuntato non mi va giù.
A tale scopo ci rechiamo in pellegrinaggio al salone di Genova che, anche se parla di barche, ci fa scoprire il materiale giusto per il nostro stile.
Il mezzo vede la luce a fine novembre, l’erede a fine dicembre, quasi due figli in due mesi!
Proprio in quel periodo, da grafomane quale sono, mi viene l’ispirazione e scrivo una lettera a Plein Air.
Nel manoscritto prendo spunto dall’entusiasmo avuto nel veder realizzati dalle mie/nostre mani questi due mezzucci artigianali per lamentarmi di quanto poco spazio le riviste dedichino agli allestitori e, inaspettatamente, il mese dopo, la lettera viene pubblicata con tanto di foto di copertina che gli avevo inviato come presentazione.
I due mesi successivi passano assistendo a un pellegrinaggio di persone incuriosite che, non poche volte, ci chiedono se intendiamo vendere come usati i nostri mezzi. Usati! Ma se sono nuovi e poi ci servono per andare in giro e ancora, noi siamo riparatori mica allestitori. Sbagliato! Lo eravamo diventati senza saperlo e il 4 Gennaio 2004 una telefonata mentre ero a chiuso per le vacanze mi fa correre in officina. Era il primo cliente che mi voleva ordinare un mezzo nuovo.
Quel giorno, alle 4 del pomeriggio, con la prima firma sul primo contratto messo giù in fretta e furia in mattinata, è iniziata veramente la nostra avventura di allestitori. Una avventura che continua tuttora e che ha fatto di una nostra passione il nostro mestiere.



Mario Zaro. Allestitore e camperista (su furgonati ovviamente!.  Helix )

6 commenti:

  1. Bella storia, quasi quasi mi scappava la lacrimuccia......e poi Mario scrive davvero bene! Potresti aver un futuro anche come scrittore...

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  2. Grazie a tutti e due.
    Ci sono due erroracci, manca un accento e un'acca. Me ne scuso.
    Ho in mente qualcos'altro di simpatico sui furgoni. Prossimamente...
    PS Ringrazio Paolo che me l'ha pubblicato.

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  3. Ci sono persone che scrivono per lavoro e fanno errori ben piu' grossi .. il concetto e' la cosa importante ; il tuo racconto ha espresso il sentimento con cui fate questo lavoro. E lo fate piu' che bene .

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  4. Il tuo Socio . Rimane sempre un po' defilato ma ad ogni modo , anche lui bascula bene ! Una montagna di complimenti anche a lui.

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  5. Lui non è molto navigato nel navigare comunque...riferirò.

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