sabato 6 aprile 2013

UOMINI E RAPTOR




Sottotitolo: Il ruolo del maschio moderno all’interno di un camper (piccolo).

Torniamo ad occuparci della scienza e dei furgonati, analizzando il ruolo dell’essere umano di sesso maschile all’interno di un ambiente ristretto quale quello di un camper puro.
L’immagine standard del marito/compagno a bordo del camper è, dalla notte di tempi, quella di un uomo seduto: prima sul sedile di guida, che la moglie/compagna non occuperebbe mai, più per l’atavico senso di possesso che il maschio ha nei confronti del volante, simbolo di potere, che per le dimensioni del mezzo, e poi seduto sulla sdraio che, normalmente, lascia l’autocaravan in concomitanza con il conducente prima ancora che il resto dell’equipaggio.
Ma questo è quello che si vuole far credere perché nella realtà le cose stanno diversamente e ve lo dimostrerò portando come testimone una persona degna di assoluta credibilità: me stesso.
La vacanza, qualunque vacanza, di un giorno, una settimana o un mese, inizia con la preparazione del camper. Il fatto che il camper sia piccolo però, se riduce la quantità di materiale da caricare, non la annulla del tutto anzi, farci stare dentro quello che serve per la sopravvivenza è cosa ardua e, mentre la dolce metà ammucchia tutto sulla porta, tocca a me normalmente farcela stare stipata negli stipetti dopo averla fatta scendere dal quinto piano. Non posso negare che fino a non molto tempo fa il compito lo svolgeva da sola ma, lentamente e con metodo, è riuscita a fare in modo che il compito trasmigrasse nelle mie incombenze; è bastato, di volta in volta, ritardare la preparazione fino a farmi partire all’ora dei pipistrelli  ed arrivare alla meta a quella dei galli… tanto loro, il resto della famiglia, dormono come un sasso dal momento che si esce dal portone.
Prima però, diciamo nel pomeriggio, avevo già svolto ciò che mi tocca per nascita. Da uomo mi devo occupare della parte tecnica che non è, unicamente, quella di costruirlo il mezzo su cui viaggiamo. Devo riempire i serbatoi di acqua e gasolio (possibilmente senza invertirne il senso), mettere il liquido disgregante nel wc, caricare sedie, tavolo, scarponi, racchette, sci, biciclette, caschi, dvd e…carta igenica, non necessariamente tutto insieme. In ultimo, ma non come importanza, ogni tanto devo occuparmi anche della toelettatura esterna del mio “cucciolone” che se fosse per la mia metà non sarebbe più bianco  ghiaccio ma nero carbone.
In viaggio il mio compito, oltre a guidare, spazia dall’impostare il navigatore all’improvvisarmi Dj per il diletto di mio figlio mentre a Lei tocca “la fatica” di avvisare con il telefonino tutte le sue amiche della partenza, e non sia mai che ogni telefonata non duri meno di 15 minuti che tanto ha l’abbonamento.
Ed eccoci finalmente alla meta! Bisogna dire che la giornata fuori dal camper, a visitare, sciare o quant’altro passa in modo abbastanza normale ma la sera il ritorno nella nostra casetta su ruote dovrebbe diventare sinonimo di puro relax dopo una giornata che per noi, comunque la si declini, da che mi ricordi, è sempre più stancante di una settimana di lavoro. E INVECE NO! Perché non giocare alla lotta in due metri quadrati?

 

Ma si, tanto poi cucino io mentre loro si riposano in attesa de “la cena è servita”. Ebbene si, per un patto non scritto, appena si mette piede in camper il cappello da cuoco passa a me, e vada che i piatti li lava Lei (quelli di carta!) ma passare dalla nobile arte di costruire camper a preparare manicaretti vuol proprio dire esser poliedrici.







A questo punto chi legge potrà pensare (se è uomo): “ma questo è proprio uno sfigato!” è invece io son disposto a tutto, perché arriva un momento nelle vacanze, un piccolo, microscopico momento in cui io svanisco, sparisco, mi dileguo, e da dietro l’angolino di un bungalow, nascosto da una palma da cocco o imboscato dietro un brontocamper, mi gusto, senza pudore, Lei che…svuota la cassetta del WC e la vita torna sorridermi.

PS. Si fa per ridere, perché, se è vero che la cucina in camper tocca a me (e lo faccio perché mi piace) la mia Lei (che guida senza problemi e tiene sempre tutti allegri) è la miglior compagna di viaggio che io possa desiderare.

Mario

9 commenti:

  1. Ti sei salvato nell'ultima frase .. altrimenti questa notte ti toccava dormire sul balcone .

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  2. Nel mio caso , la mia meta' durante la marcia gestisce navigazione e musica .. in sosta mi spetta tutto quello che compete meccanica ed accessori vari ... Alla domanda .. che svuota il WC ... Lei dice ... " il camper e' il tuo " ...

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  3. Sei sempre un grande, anche se adesso dovrò ridiscutere i ruoli con la signora Topanga....

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    1. in che senso?????
      Nel senso che da oggi in poi lo carichi tu?????

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    2. Dovrò fare causa a Mario per "intaccata pace familiare...."

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    3. Dovrò fare causa a Mario per "intaccata pace familiare...."

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