Ora bisogna suddividere i
lamieratus, siano essi Maximus Medium o Minimum, in diverse sottocategorie.
Ognuna di esse può essere Lentus
o Rapido che a loro volta vengono ancora divise in Invernalis ed Estivis.
Analizziamole una per una.
LENTUS
Mentre un tempo questa specie era
molto diffusa ora rimangono solo più esemplari vecchi in circolazione per cui
la definizione Lentus viene perlopiù associata al piede del Sapiens simbiotico
che ne determina la natura.
RAPIDO
Oggi la maggior parte dei
Lamieratus fanno parte di questa categoria e mentre alcuni, come abbiamo visto
sopra, sia associano ai Lentus in base al proprio simbiotico altri li si vede
sfrecciare senza ritegno. Caratteristica principale non è il mezzo in se ma,
anche qui, il Sapiens che lo comanda. Lo si riconosce facilmente perché quando
ti sorpassa inevitabilmente si gira a guardarti sfoderando un sorriso di
trionfo. Purtroppo questa abitudine rischia di portare la specie all’estinzione
principalmente perché, quando si girano a guardarti, non vedono la curva a
gomito 50 metri più avanti.
ESTIVUS
Caratteristica più marcata
rispetto alle precedenti. Dotati in tutti i casi di tendalino e sovente di
condizionatore sul tetto, si riconosce subito quando è fermo in piena estate.
Rifiuta l’ombra e predilige i posti completamente al sole, il Sapiens che lo
accompagna rimane rigorosamente chiuso dentro, finestrini compresi,
possibilmente allacciato a più colonnine di corrente per alimentare
condizionatore, frigo e ventilatori e quando scende dal mezzo lo si vede con
maglioncino di cotone nonostante i 40 gradi e senza un filo di sudore per
dimostrare che dentro si sta alla grande. Salvo poi rimanere a letto il lunedì
mattina per terribili torcicollo o raffreddori da condizionamento.
INVERNALIS
Eterno rivale dell’Estivus è
sempre incompreso dai suoi compari-scatola (tutti si chiedono come d’inverno si
stia comodi in spazi così ristretti) cerca i posti più freddi delle Alpi e li
frequenta assiduamente anche se non sa sciare. Il mezzo in sosta si presenta
normalmente irriconoscibile tanto è coperto da oscuranti termici: il cofano, i
vetri, le ruote e il sottoscocca. Tipicamente al mattino, il Sapiens scende
alle 7.00 in mutande a -25 per dimostrare (anche in questo caso) che dentro si
sta alla grande, e, anche in questo caso, il lunedì, non si schioda più dal
letto. In talune occasioni sono stati osservati dei Sapiens in piedi
addirittura alle 4.00 di mattina, quando nessuno li vede, armati di badili a
coprire di neve il proprio Lamieratus per poi far vedere le foto agli amici,
senza tener conto delle previsioni che davano 8 gradi e tempo sereno.
Esistono poi per ogni famiglia
delle classificazioni che identificano ogni mezzo in base a:
MOBILITA': Anterio, Posterio, Integrum
ANTERIO
Gruppo più diffuso. Necessitano
di gomme da neve e catene d’inverno ma consumano meno e si guidano meglio.
POSTERIO
Gruppo in minoranza. I Sapiens li
prendono perché, si dice, abbiano più trazione. Convinti di questo si rifiutano
persino di avvicinarsi a gomme antineve e catene salvo poi vedersi superare dal
proprio retrotreno sui terreni ghiacciati.
INTEGRUM
Da non confondere con i 4 x 4 Africanus.
Gli Integrum Lamieratus sono tipicamente furgoni di serie con 4 ruote motrici.
Scelti principalmente da Sapiens tipo “Io ce l’ho duro (ma poi lo uso poco
perché mi si smonta)” se la cavano bene in salita d’inverno e nell’uscire dai
parcheggi ghiacciati salvo poi trasformarsi in bob (a due, a tre o a quattro a
seconda dell’equipaggio) in discesa se non si montano le antineve, capottano
sulle sterrate d’estate e bevono come degli avvinazzati tutto l’anno. Specie
comunque rara.
CARATTERISTICHE ESTERNE: Tendinarum (comunemente detto tetto a
soffietto), Nasonis (volgarmente detto A Banana), Super Altus, Normodotatus.
TENDINARUM
Del pastore delle Fiandre abbiamo
già accennato in precedenza. Questa categoria è maggiormente diffusa nel Nord
Europa e si riconosce oltre che, ovviamente, per il tetto sollevabile anche per
l’enorme quantità di masserizie distribuita in ogni dove al suo interno,
dappertutto meno che nei mobili che…non ci sono.
NASONIS
Il nome è provvisorio poiché, in volgare,
viene chiamato in molti modi: a becco, a banana, furgonato mansardato,
furgonato con protuberanza etc. Per chiarire, si tratta di quel van al quale è
stato applicato un tetto che sporge in modo esagerato sul cofano. Normalmente
lo si vede esibirsi in diversi modi. Rotolando in avanti nelle frenate
improvvise, beccheggiando di lato sulle tortuose strade delle nostre montagne,
veleggiando come all’Americans Cup sui viadotti ventosi. Si può anche capire di
primo acchito quando un Sapiens è in simbiosi con questo gruppo perché lo si
può osservare sperduto e cereo, vagare per i parcheggi colpito da evidenti
crisi di mal di mare.
SUPER ALTUS
Trattasi di variante semplificata
del Nasonis. Privo di naso o banana presenta le stesse caratteristiche di
mobilità se il tetto risulta una protesi applicata post nascita, tende invece
alla normalità se il tetto fa parte del suo corredo genetico. Unica eccezione il
Super Altus Ducato Serialis che in quanto a bruttezza non ha rivali. All’interno
possono presentare spazi ariosi o, in alcune aberrazioni presenti in natura,
svilupparsi su più piani. In quest’ultimo caso, se il mezzo fa parte della
categoria Minimum, presenta la caratteristica di possedere ben 4 gradini nell’arredamento
interno tanto da chiedersi come diavolo ha fatto il suo creatore a farceli
stare tutti.
NORMODOTATUS
Categoria più diffusa sulla quale
c’è poco da dire. Unica nota riguarda il Maximum Normodotatus che data la sua
lunghezza e la sua scarsa altezza può ricordare a volte un bassotto (della
specie Canis).
Fine seconda parte